Il mio nome è Luca, sono un ortopedico e ho una grande passione per il calcio.
Sono partito per la mia prima missione a Gaza nel 2009, mi ero informato sul contesto, avevo partecipato ai corsi di formazione MSF, avevo letto libri, guardato reportage e documentari, ma Gaza è un posto inimmaginabile finché non ci si arriva.
Gli scontri tra Gaza e Israele si intensificarono fino ad un escalation militare terribile per la popolazione palestinese. Si contarono circa 1.400 vittime palestinesi, la maggior parte donne e bambini. Tra i bambini feriti, c’era Salwa.
Tra di noi ci fu subito intesa, probabilmente perché accomunati dalla stessa passione per il calcio. Ogni volta che il lavoro lo consentiva, passavo a trovarla per vedere come stava e quando ripartii per l’Italia ci salutammo con la promessa che ci saremmo rivisti e che lei si sarebbe impegnata a camminare come prima. “Meglio di prima! Tornerò a giocare a pallone ed il primo gol lo dedicherò a te!” mi disse stringendomi forte la mano.